L’ho visto, in TV. Non riuscivo a crederci. Pensavo di avere le traveggole. Bradley Cooper è lì, in piedi, di fianco al Presidente dei Philadelphia Eagles (e ad Irina Shayk, giusto per la cronaca). È lì che urla, esulta e sbraita, alza gli occhi al cielo. Soffre insieme alla squadra. Se non avessi la certezza di star guardando il SuperBowl penserei ad un’interferenza con una scena de “Il Lato Positivo”. Si tratta del noto attore di Hollywood o del suo alter ego Patrick “Pat” Solitano JR? In effetto, ci si può confondere. Embed from Getty Images L’edizione numero 52 del SuperBowl ha messo di fronte i Philadelphia Eagles contro una…
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Ingegneria e pallone: Maurizio Sarri e il principio di ottimizzazione
Ottimizzare. Ottimizzare. OTTIMIZZARE. Un verbo; da seguire più che da leggere, quasi fosse un dogma religioso. Per gli studenti di Ingegneria Gestionale, in parte, è così.
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Omaggio a Paolo Cannavaro
Roma, quartiere Casetta Mattei, 30 dicembre 2017 “Ciao, ce l’hai fatta!” “Sono partito un po’ tardi, ma sono in tempo per il pranzo, no?” “Siii, ti abbiamo aspettato. Vieni, è pronto”. Il risotto con gamberi e zucchine mi aspetta. Dopo due ore e mezza di auto, una volata Napoli-Roma senza spuntini, ho una fame da lupi. Mi siedo e solo adesso do un’occhiata alla TV. C’è Roma-Sassuolo. Ho un sussulto. “Diamine, oggi è l’ultima del Capitano!”. Nel marasma del viaggio e dei preparativi per capodanno me ne sono completamente dimenticato. Meno male che riusciamo a vederla. Sarà l’ultima volta che vedrò Paolo Cannavaro in campo. Non riesco a crederci. Anche…
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Un viaggio lungo dieci anni. Centosedici volte Marek. Su la cresta, capitano.
Un paio di mesi fa stavo riassettando nella mia stanzetta. “Riassettare” è un parolone. In camera mia vige il caos dal primo giorno in cui ci ho messo piede. Sono un accumulatore seriale di qualsiasi cosa. Cerco di mettere da parte ogni oggetto, ogni cosa che mi ricordi un momento, un’emozione: faccio fatica a disfarmi delle cose. Eppure, qualche volta, questa mia insana abitudine mi restituisce qualcosa, talvolta regalandomi un sorriso, altre volte una vera e propria gioia. Come quel giorno di due mesi fa, quando ho deciso che dovevo “riordinare” la camera o almeno tentare di. In un mobiletto portaoggetti –o sarebbe meglio dire accumula-cianfrusaglie-, in fondo a tutto,…
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“…forse (la maglia del) Bologna è una regola…”
Primi di settembre, fine estate 2012. “Prendiamolo”. “Sicuro? Abbiamo già preso Diamanti”. “Appunto. Facciamo l’asse del Bologna Diamanti-Gila”. “Alino va sempre a corrente alternata. E poi Gilardino…credi che segnerà quest’anno?”. “Sì”. Pino mi lancia uno sguardo pensieroso. Poi gli si illumina il volto. “Hai ragione sì. Prendiamoli. Mi sono sempre piaciuti entrambi. Daii”. Maggio 2013. Embed from Getty Images “Cazzoo primo posto!”. “Te l’avevo detto che vincevamo!”. Oggi. Binotto, Signori, Nakata, il leggendario Zagorakis, il genio mai del tutto compreso di Meghni, la meteora Cipriani. Questi sono solo alcuni dei calciatori passati per Bologna che ho amato e apprezzato negli anni. Sarà il colore della maglia, la Torre di Maratona…
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Carletto il principe dei Mostri…sacri
Giovedì 28 settembre. Ore 22.00, minuto più, minuto meno. “Oh, ma non hai scritto ancora niente su Ancelotti? Domani voglio leggere qualcosa!” Un mese prima, giorno più, giorno meno. In un bar di Roma, zona EUR. “Ma che Ancelotti è ‘n grande allenatore!? (provo a scrivere il dialetto romano ma faccio fatica, riesco a scrivere molto meglio il napoletano. Chiedo venia). Nun sa allena’…è solo fortunato! Come quell’altro Capello, che l’hanno cacciato a caRci nel culo pure in Inghilterra…”. Mi sanguinano le orecchie. Inorridisco. Vorrei urlare “ABORROOO” alla Mughini ma preferisco mordermi il labbro. Mi trattengo per non rispondere, cosa che devo fare per ovvi motivi. Dalle nostre parti ci…
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Galabinov attraverso lo Specchio
Roma, 26 Agosto 2017. “Chi gioca oggi pomeriggio?” “La Juventus contro il Genoa” “Fuori casa?” “Sì sì. Ma che sta facendo?” “Ora vediamo…wow! Perde 2-0. Autogoal di Pjanic e rigore di Galabinov”. Galabinov…questo nome non mi è nuovo. Embed from Getty Images Bucarest, primavera 2014, tre anni prima. Terra diversa, solite abitudini. Il collante è sempre lo stesso: il pallone. Nonostante il mio soggiorno duri solo qualche giorno, ricevo un invito da parte di amici di amici per giocare a calcetto. Probabilità di declinare l’invito? Zero sotto zero. Meno male che in valigia c’è sempre la maglia del Napoli da viaggio. Cos’è? È una divisa azzurra che porto sempre quando…
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La macchina del tempo di Wayne
Qualche giorno fa, un amico mi ha taggato in un video su facebook, di quelli classici che girano sul web, a tema calcistico, con grandi giocate e/o prodezze individuali. La clip mostrava un goal di Wayne Rooney , dalla distanza, siglato nel giorno del suo nuovo esordio con la maglia dell’Everton, durante un’amichevole in Tanzania. Il nuovo esordio sì, precisamente il secondo. Perché Wazza calcisticamente nasce proprio lì, sulla sponda blu di Liverpool. Un dettaglio mi ha impressionato: la dinamica della realizzazione. Perché? Perché è dannatamente simile ad un goal che avevo già visto. Premete Pausa però. Riavvolgiamo il nastro per un attimo (mai espressione fu più appropriata). A volte…
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Il Fantaciclo
In prima o in seconda media comprai un Diario del Fantacalcio. Non ricordo esattamente di che marca fosse, so solo che aveva questa scritta enorme sulla copertina, a caratteri cubitali: “FANTACALCIO”. Aveva delle sagome con calciatori e vari scudetti raffigurati, sparsi un po’ qua e là. Ricordo che all’interno c’erano spazi appositi per la registrazione della propria rosa con le classiche colonne a mo’ di nomi cose e città che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha tracciato a penna su un foglio: “Cognome-Squadra-Ruolo-Prezzo”. Embed from Getty Images Ricordo ancora l’emozione di quando mamma me lo comprò al supermercato. Ci misi un minuto per sceglierlo. Il tempo di…
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Il seme che Rafa piantò a Napoli…
Il Napoli di Sarri è figlio di un seme trapiantato da Rafa Benitez. A livello di filosofia di gioco e, ancor di più, a livello di “uomini”. L’ossatura della rosa del vate di Figline è composta perlopiù dai figli che il buon padre Rafa seppe portare al cospetto del Vesuvio. Reina, Albiol, Koulibaly, Mertens, quello col 9 che è andato a Torino, Callejon…sono tutti calciatori che, senza l’intercessione di Don Rafè, difficilmente avrebbero indossato la maglia azzurra. ìEmbed from Getty Images Rafa Benitez è andato via da Napoli dopo due stagioni. Nei suoi anni a Fuorigrotta ha saputo dividere la piazza come, forse, nessun altro: spaccata, divisa a metà, tra…