Ci avevano solo detto che dovevamo giocare. Solo quello. Sembrava quasi come se dovessimo giocare una partita delle nostre. Invece si trattava di professionismo! Non che non ci abbia mai pensato eh, ovviamente. Qualsiasi ragazzino che tira due calci ad un pallone sogna di arrivarci. Eppure, l’esordio tra i grandi, me lo aspettavo diverso. Decisamente diverso. Invece ci hanno mandato lì così, allo sbaraglio. Solo per scongiurare l’esclusione dal campionato. Ma non eravamo nemmeno undici! In undici ne avremmo presi comunque una vagonata, figuriamoci in sette. Che poi uno di noi si è scordato pure il documento ed ha dovuto giocare il massaggiatore. Sembra una barzelletta, invece non c’è niente da ridere.
Chissà la gente che ci guardava dagli spalti cosa pensava. In sette ragazzini contro undici giocatori navigati e la gente ci guardava. Una scena tragicomica. Più tragica, che comica. Al 45esimo eravamo già sedici a zero. Che manco alla playstation ho visto una cosa del genere.
Ma è successo. Ci siamo andati. Ci abbiamo messo la faccia. Solo noi. Eppure una partita del genere non rappresenta ciò per cui ci alleniamo tutta la settimana. Non rappresenta quello per cui abbiamo iniziato, né tantomeno le cose che ci dicono i mister da quando siamo bambini. Non c’era niente che si legasse ai valori di lealtà, di sportività, di agonismo corretto in quel campo. Niente divertimento o spensieratezza. C’è stato solo un massacro sportivo, un confronto impari. Niente di più.
Mi chiedo come sia possibile che nel 2019 accadano ancora cose di questo tipo. Perché hanno permesso tutto questo? Perché ci hanno mandato lì a raccogliere palloni in fondo al sacco? Che poi, alla fine, la società è stata pure radiata. Quindi tutta la nostra fatica, il fatto di averci messo la faccia, con coraggio nonostante ciò che succedeva in campo, si è rivelato assolutamente inutile.
E allora mi rivolgo a chi di dovere, a chi comanda, ai poteri forti, come dicono sempre i politici in TV. Fate in modo che situazioni di questo tipo non si verifichino più. Non sono bastati Calciopoli, il calcioscommesse, e tutte le squadre che falliscono ogni anno: serviva ridicolizzare dei poveri ragazzi per toccare il punto più basso. E allora fate che questa sia l’ultima farsa, ve lo chiedo per favore. Perché il calcio è la nostra passione, il nostro sport preferito. Perché, come diceva Maradona, “la Pelota no se mancha”. Il pallone non si sporca. Il calcio è sacro. Almeno per noi.
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-La lettera di cui sopra è frutto esclusivamente della fantasia dell’autore, ispirata ai fatti di Cuneo-Pro Piacenza ndr